Battesimo del Signore - 10 Gennaio - Santa Messa
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Rimanere nell’amore di Dio significa essere riconciliati con se stessi
Il termine francese per “monaco” o “monaca” – moine/moniale – deriva dal greco μόνος che
significa “solo” e “uno”. I nostri cuori, i nostri corpi, le nostre menti, però, lungi dall’essere uno,
sono spesso dispersi, spinti in direzioni opposte. Il monaco e la monaca desiderano essere uno nel
proprio io, e uniti a Cristo. Gesù ci dice: “Rimanete uniti a me, e io rimarrò unito a voi” (Gv 15, 4a).
Una vita integrata presuppone un percorso di autoaccettazione, di riconciliazione con la storia
personale e con quella che abbiamo ereditato. Gesù disse ai suoi discepoli: “Rimanete nel mio
amore” (Gv 15, 9). Egli rimane nell’amore del Padre (cfr Gv 15, 10) e non desidera altro che
condividere questo amore con noi: “Vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto sapere tutto quel che ho
udito dal Padre mio” (Gv 15, 15b). Innestati nella vite, che è Gesù stesso, il Padre diviene il
vignaiolo che ci pota per farci crescere. È la descrizione di quanto avviene nella preghiera: il Padre è
il centro della nostra vita, Colui che ci ricentra, ci pota e ci rende un tutt’uno e, un’umanità resa
tutt’uno, rende gloria al Padre. Rimanere in Cristo è un atteggiamento interiore che mette radici in
noi nel tempo, che richiede uno spazio per crescere e che può essere sopraffatto dalla quotidiana
lotta per le necessità della vita, e minacciato dalle distrazioni, dal rumore, dalle troppe attività e
dalle sfide della vita. Nella difficile situazione dell’Europa del 1938, Geneviève Micheli, che
sarebbe divenuta poi Madre Geneviève, la prima Madre della Comunità, scrisse queste righe, ancora
oggi rilevanti: “Viviamo in un’epoca che è allo stesso tempo problematica e magnifica, un’epoca
pericolosa in cui nulla protegge l’anima, in cui i traguardi rapidi e pienamente umani sembrano
spazzar via gli esseri umani... e io penso che la nostra civiltà troverà la morte in questa follia
collettiva di rumore e di velocità, in cui nessun essere può pensare... noi cristiani, che conosciamo il
pieno valore della vita spirituale, abbiamo una responsabilità enorme e dobbiamo rendercene conto,
unirci e aiutarci vicendevolmente per creare forze di pace e rifugi di serenità, centri vitali dove il
silenzio della gente richiama la parola creatrice di Dio. È una questione di vita o di morte”.
Portare frutto
Il risultato della lotta per vincere il male e la divisione, rimanendo saldi in Gesù, è portare frutti
abbondanti. Quante volte abbiamo sentito, come Pietro dopo una notte di pesca infruttuosa (Lc 5) o
come alcune donne della Bibbia, come Sara (Gn 17), Anna (1 Sm 1) o Elisabetta (Lc 1) il peso della
sterilità nella nostra vita quotidiana o nella missione che il Signore ci ha affidato! La divisione,
frutto amaro del male, vanifica gli sforzi per ottenere risultati concreti. Da soli, non possiamo nulla!
In questo tempo abbiamo scoperto quanto siamo connessi, quanto davvero apparteniamo tutti
all’unica famiglia umana, pur nelle nostre differenze…
FESTIVE:
8.30 - 10.00 - 11.15 - 18.30
PREFESTIVE:
18.30
FERIALI:
8.30
FESTIVE:
7.30 (SOPPRESSA)
SABATO:
8.30
FERIALI:
18.30
FESTIVE:
9.30
PREFESTIVE:
18.00
FESTIVE:
16.00 (SOSPESA)
FESTIVE:
10.00 (SOSPESA)
FESTIVE:
10.00 (SOSPESA)